Cent'anni di Roma, in un caffè Il caffè storico di Roma, dal 1922 nella suggestiva Piazza del Popolo

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S’ariapre Rosati, allegramente!
M’ero messo pavura che chiudeva
domani invece ce sarà più gente
de quanta prima già se lo godeva.
In tempi de talento scarseggiante
un Caffè con la Storia su le mano
è un richiamo
‘no specchio stimolante.

ANTONELLO TROMBADORI


Ci sono luoghi a Roma in cui si è fatta la storia, in questo caso del gusto.

E quella di Rosati è una storia che percorre quasi tutto il ventesimo secolo, i cui protagonisti sono i più grandi nomi della cultura letteraria e artistica italiana.

Partiamo dall’inizio: al posto di Rosati, prima del 1922, c’era una latteria che venne acquistata dai fratelli omonimi, che si sarebbe trasformata quello stesso anno nello storico Bar Rosati di Piazza del Popolo, tra i più famosi a Roma, rinomato a livello internazionale.

Già negli anni Venti, la famiglia Rosati godeva di ottima reputazione nel panorama capitolino poiché due lustri prima aveva aperto il Caffè Rosati di Via Veneto, tra i più apprezzati della Città Eterna.

Da quasi cento anni, Rosati ospita nei suoi locali – che ancora oggi mantengono inalterato quel fascino retrò – e nel suo splendido dehors, non solo artisti ma anche turisti e avventori che, dal giorno in cui Enrico e Marco Rosati diedero vita a tale pietra miliare della ristorazione capitolina, non smettono di sperimentare il gusto di sedersi intorno ad un tavolo, nell’affascinante e romantico scenario di Piazza del Popolo.

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Caffé Rosati, il bar di Piazza del Popolo più amato dagli artisti ed intellettuali a Roma

A partire dagli anni ’20, il Caffè Rosati rappresenta un luogo cult per personaggi dell’arte e dall’intellighenzia che gravitavano intorno a Roma.

Durante gli anni ‘30 allo storico bar di Piazza del Popolo nasceva il connubio indissolubile tra Rosati e la pittura, con i pittori di via Margutta; sempre in quegli anni, il grande poeta Trilussa amava trascorrere del tempo da Rosati, preferendo la più riservata sala interna per il suo tè con gli amici.

Negli anni ‘40 prosegue il cordiale incontro con la comunità intellettuale e culturale di allora; ma è nel secondo dopoguerra che Rosati raggiunge il massimo del consenso: in quegli anni era abitudine incontrare Vincenzo Cardarelli, Alberto Moravia con la moglie Elsa Morante.

Negli anni ’60 un ospite immancabile era il grande regista Federico Fellini come anche scrittori del calibro di Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, artisti quali Mario Schifano e Giosetta Fioroni e poi ancora luogo d’incontro per i pittori della scuola di Piazza del Popolo.

Ancora oggi Rosati mantiene il suo fascino tra i personaggi del mondo dello spettacolo, nostrani ed internazionali, che come nel passato amano lasciarsi affascinare dall’unicità di Rosati, che conquista ogni ospite, in tutti e cinque i sensi.

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